domenica 27 settembre 2009

Bari Cagliari 0 1 (23 / 09 / 09)

Al San Nicola s’incontrano due squadre che si potevano ritenere in forma per diversi motivi.
I padroni di casa, ancora imbattuti in campionato, ancora freschi per la sonante e convincente vittoria casalinga contro l’Atalanta; il Cagliari invece dopo il pareggio iniziale di Livorno è incappato in tre sconfitte consecutive ma nell’ultima si sono intravisti molti segnali di recupero.
Quindi il campo doveva dire quali delle due condizioni di salute avrebbe prevalso sull’altra.
Per i rossoblù, oltre alle solite assenze per infortunio di Pisano e Lopez, c’è da registrare quella di Conti per squalifica sostituito nell’occasione da Parola; Allegri concede un turno di riposo anche a Biondini affidando a Lazzari il posto da titolare.
Dalle prima battute si capisce subito che aria tira a Bari: in campo c’è solo il Cagliari. E’ pressante, spregiudicato, schiaccia gli avversari nella loro metà campo; sembra proprio una squadra in salute quella dei sardi con il solo e solito limite di questo inizio di campionato: si perde negli ultimi metri, insomma non segna.
Il predomino però non produce occasioni da reti clamorose ma la minaccia è continua e la difesa dei galletti si salva più volte con affanno.
Subito Gillet anticipa Matri su un minaccioso cross dalla sinistra, qualche minuto dopo ci pensa Cossu con un bel tiro da fuori, poi Bonacci sventa con un tackle disperato sulla pressione di Parola e Jeda; infine un gran destro di Dessena passa radente al palo con Gillet che comunque sembra in grado di controllare.
La superiorità dei rossoblù è palese ed il Bari alleggerisce la pressione giusto con una sortita di Alvarez – uno degli ex assieme a Langella e Ventura – ma il suo tiro non ha grandi velleità.
Ci si chiede se nella ripresa il Bari reagirà dopo aver fatto sfogare il Cagliari ma invece il copione si ripete: le incursioni si fanno sempre più insidiose e partono dai piedi di Dessena e di Lazzari che per ben due volte sfiora di pochissimo il palo alla sinistra di Gillet.
Matri, dopo un inizio travolgente, pian piano si spegne anche perché Masiello gli prende le misure ed a questo punto Allegri ne approfitta per concedere qualche minuto a Nenè; mai scelta fu più riuscita perché passano un paio di minuti e, da un cross di Jeda dalla destra, Ranocchia cicca la palla che finisce dalle parti di Nenè che, implacabile nello stop e nella conclusione, porta la propria squadra in vantaggio.
La partita non è finita perché il Bari tenta un disperato recupero ma stavolta il buon Marchetti, oltre ai complimenti avuti anche in quest’inizio di campionato, contribuisce con un prodigioso intervento a mettere i 3 punti al sicuro.

Allora era vero che il Cagliari era in crescita e non era stato un fuoco di paglia la bella prova di domenica contro i nerazzurri; i soliti maligni avevano attribuito il tutto alla scarsa vena dei campioni d’Italia ma evidentemente qualche merito l’avevano avuto pure i sardi. E lo hanno ampiamente dimostrato contro un’altra squadra che tutto si può dire a parte che fosse in crisi.
Mancava Conti, che è un elemento fondamentale nell’organico rossoblù, ma la squadra non ne ha risentito; un’altra indicazione della buona salute e della crescita della squadra è stata che Andrea Cossu, nonostante abbia ripetuto le ottime prove delle precedenti partite, non è risultato il migliore in campo.
Infatti se non si volesse attribuire questo gratificazione a Nenè - attribuzione che sarebbe doverosa vista l’importanza del gol sia per la squadra ma anche per lui – lo scettro della prestazione migliore potrebbe andare in ex aequo a Dessena e Lazzari. Non è un caso che il rendimento dei due centrocampisti abbia accompagnato l’ottima prestazione corale della squadra; nelle precedenti giornate avevo lamentato il fatto che Cossu (e Conti prima dei due errori di domenica scorsa) predicasse nel deserto ma ero convinto che l’innesto di Dessena negli automatismi della squadra avrebbe favorito il recupero di quella fluidità di gioco con cui aveva imperversato nella passata stagione.
Il ventiduenne centrocampista di Parma ha dimostrato maggiore sicurezza rispetto alle precedenti uscite e, a dimostrazione di questo, lo abbiamo visto più volte presentarsi in zona d’attacco per concludere.
Ogni qualvolta una squadra perde un giocatore importante – come è successo al Cagliari con Fini – è inutile cercare un giocatore con le stesse caratteristiche. Dessena gioca si a centrocampo ma non sembra avere le stesse qualità del sorsese; sembra meno dotato tecnicamente e non ha la stessa propensione agli assist però è dotato di un ottima corsa, di un elevato agonismo e poi, fatto da non trascurare, è ancora molto giovane quindi può e deve ancora crescere. E, se quello visto al San Nicola è il mattino, allora possiamo ben sperare per il resto del giorno.
Ha impressionato Lazzari; ha dato un contributo importante per tutta la partita ma, invece che spegnersi lentamente, verso il finale è sembrato avere ancora tanta birra in corpo e questo è un ottimo sintomo anche per quanto riguarda la preparazione atletica.
Come previsto anche Jeda è in netta risalita e fino a quando è stato in campo è risultato in grado di poter incidere in attacco, non a caso da cui è scaturito l’errore della difesa pugliese è venuto proprio da un suo cross.
Che dire di Allegri? E’ stato bravissimo nel preparare la gara, nel motivare i giocatori ed è stato altrettanto bravo (con un briciolo di fortuna) nel cambio Matri – Nenè.
E adesso altra prova di fuoco domenica col Parma, altra squadra che gode di ottima salute.
Speriamo che sia buon auspicio

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