lunedì 21 settembre 2009

Cagliari Inter 1-2 (20 / 09 / 2009)

Neppure l’ottima torta preparata da mia sorella mi ha tolto l’amaro in bocca dovuto alla sconfitta interna del Cagliari contro l’Inter.
I rossoblù si presentano con Agostini, Canini, Astori e Marzoratti nella linea difensiva, mentre a centrocampo Biondini e Conti sono supportati da Dessena sul versante destro e Cossu in appoggio delle due punte. A tal proposito dopo tre partite Allegri ha cambiato il partner a Jeda optando stavolta per Matri che ha preso il posto del contestatissimo Larrivey.
L’organico dell’Inter fa impressione: basta il fatto che la non convocazione di un giocatore come Suazo (capace di segnare 22 reti nell’ultimo campionato in cui ha indossato la maglia rossoblù) non desta nessuna meraviglia.
Si parte a ritmi blandi, in particolare non si capisce se l’Inter ha un certo rispetto riverenziale dei sardi – gli unici nella scorsa stagione ad uscire imbattuti con i nerazzurri dal doppio confronto in campionato – oppure se teme che sotto le maglie rossoblù si nascondano ancora Messi e compagni.
Qualunque sia il motivo, a fare la partita è comunque il Cagliari che sembra avere una punta di aggressività in più.
A parte un bel tiro da fuori area di Stankovic sono i rossoblù a farsi più minacciosi e la sensazione che possa arrivare il gol da un momento all’altro è forte;
tant’è che, in un’ incursione sulla destra che porta al cross di Jeda, Maicon è costretto ad atterrare Matri in ottima posizione: rigore ineccepibile cosi come l’esecuzione di Jeda.
Il gol non ferma i rossoblù: un minuto dopo hanno l’occasione del raddoppio con Matri che solo davanti a Julio Cesar si fa ipnotizzare dal portierone brasiliano; poi si assiste ad un leggero predominio dei nerazzurri che, a parte due o tre punizioni dal limite, comunque non desta particolare preoccupazione in nessuna occasione.
La ripresa comincia con un Cagliari in gran spolvero: palo colpito da un tiro dai 30 mt ad opera di Dessena e ottima incursione di Canini che non riesce a sfruttare al meglio un ottimo contropiede di Cossu. Nell’occasione Canini s’infortunia e, mentre viene soccorso a bordo campo, Conti si fa incredibilmente soffiare il pallone a centrocampo con Milito lesto ad approfittarne.
Il Cagliari è stordito dall’errore anche perché l’Inter fino ad allora non era sembrata in grado di superarlo; stordito perché non tarda ad arrivare anche il raddoppio, sempre causato da un errore a centrocampo che permette a Motta di servire Milito in profondità che, trovandosi a tu per tu con Marchetti, non ha difficoltà a superarlo con un pregevole tocco.
La metà del secondo tempo registra l’espulsione del solito Mourinho e l’ingresso di Lazzari e di Nenè, rispettivamente al posto di Biondini e di Matri.
I rossoblù danno l’impressione di poter pareggiare da un momento all’altro: ma è Julio Cesar bravissimo ad opporsi prima a Nenè su un tiro ravvicinato (senza che poi Marzoratti riesca a ribadire in rete) e poi ad una gran botta di Lazzari da fuori area. Cagliari ancora minaccioso con Jeda (che tira fuori da posizione favorevole) , con l’onnipresente Cossu che calcia fuori e sul finale ancora con Jeda che mette fine ad un’azione insistita ma confusa tirando sopra la traversa.
Finisce così con l’Inter che fa girare la palla cercando il fallo e sperando che i minuti scorrano il più veloce possibile.

L’amaro in bocca è sempre lì, non si attenua.
Nonostante un innato ottimismo nutra sempre le mie aspettative qualunque sia la squadra che il Cagliari si prepari ad affrontare, devo ammettere che questo pomeriggio andando al Sant’Elia avrei messo una bella firma sul pareggio: a parte l’impressione che suscita la formazione dell’Inter, il gioco del Cagliari di quest’anno è ancora in fase embrionale e di certo non mi sarei aspettato di vederlo prevalere nel gioco come ha fatto quest’oggi con l’Inter.
La presenza dei campioni d’Italia ha certamente dato i giusti stimoli ai sardi, però i progressi visti oggi sono stati confortanti sotto tanti punti di vista: un pressing più continuo, una manovra più fluida che ha portato più spesso che in altre occasioni gli avanti rossoblù davanti al portiere avversario – forse si sono viste più occasioni da rete oggi che nelle precedenti 3 partite – e infine una migliore forma fisica da parte di alcuni giocatori.
Ma veniamo alle note dolenti.
Nonostante ci trovassimo di fronte un attacco supersonico siamo stati noi a regalare loro le occasioni per far gol, quindi non ci siamo fatti cogliere impreparati quando sarebbe stato più ovvio e normale - essendo opposti a giocatori come Eto’o e Milito - poter soccombere a causa di alcune loro giocate.
Senza nulla togliere a Milito che si è dimostrato, soprattutto nel secondo gol, a pieno merito l’attaccante di cui tutti oramai decantano le lodi.
Le amnesie difensive delle ultime due partite si sono ripetute, seppure in forma diversa; quei 5 minuti, che hanno portato i due gol nerazzurri, hanno vanificato il buon lavoro svolto fino a quel momento. Senza la sbavatura sul secondo gol Astori e Canini avrebbero meritato un ottimo voto.
Si continua a non segnare su azione: conforta il numero di azioni create ma non ne mettiamo dentro una ed il problema, come ho sempre sostenuto, non poteva essere solo Larrivey; oggi abbiamo avuto più volte l’occasione del ko ma non l’abbiamo sfruttata e si sa, soprattutto quando giochi contro squadre del genere, certi errori possono costare cari.
Anche oggi al suo ingresso Nenè ha dato la sensazione di essere un giocatore abbastanza vivo, pimpante e scaltro e sinceramente mi sembra giunto il momento di metterlo alla prova dal primo minuto visto che anche il Matri odierno non ha dato un apporto superiore a quello di Larrivey.
Non ho nessuna difficoltà a trovare quello che secondo me è stato il migliore in campo (non solo del Cagliari): Andrea Cossu, un’autentica spina nel fianco per la difesa dell’Inter e dai polmoni inesauribili; un vero piacere vederlo giocare anche perché alla quantità accompagna una qualità che non è mai fine a se stessa.

Comunque un Cagliari in recupero ed è alta la convinzione che l’amarezza per la sconfitta di oggi lascerà presto il posto alla consapevolezza di un imminente ritorno allo spumeggiante gioco dello scorso anno.
E mercoledì l’immediata controprova contro un Bari in splendida forma mi auguro che l’eventuale torta trovi un palato meno angusto.

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